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ottobre 2023

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Laura Arrighi

Il tessuto come abito ideale

Nel numero 30 di “Wallpaper” del 2000, in un articolo firmato da Edward Peacock, Monica Mazzei – che da sempre in Edra si occupa della ricerca sui tessuti e materiali – veniva definita “Materials Girl”. Utilizzando una metafora cinematografica, Peacock la descriveva come una “costumista […] alla continua ricerca di tutto ciò che è nuovo e originale”. Raccontava come Monica traesse ispirazione anche dalle passerelle, dalle fiere del tessile per l’abbigliamento o per calzatura, dai musei e dai viaggi. Da ogni esperienza. Una volta guardando un corpo in trasparenza si mise alla ricerca di un tessuto che permettesse di vedere l’imbottitura interna. Trovò una finitura trasparente e opaca – il latex – che venne associata ad una imbottitura vegetale naturale. 
Sempre all’epoca, per il progetto Monster di AB Rogers, una scultura appoggiata a terra con cuscino sagomato, Monica prese a prestito il tessuto altamente performante, elastico e super resistente delle tute da bob su ghiaccio, aggiungendo poi una finitura rosso fluo. Il risultato fu chiamato Hi-Speed. 
Per il Salone del Mobile 2001, in una collezione dedicata alle finiture “metalliche”, venne presentata una versione di Flap argentato, insieme a mobili e tavoli. Venne inventato un tessuto con un filo di metallo che caratterizzava le finiture oro argento e bronzo. 

Questa attitudine a ricercare, sperimentare, inventare materiali – anche se derivati da settori diversi – e adattarli all’arredo è cresciuta e si è rafforzata negli anni, per definire i progetti e accompagnare l’evoluzione dei modelli. Molto spesso, infatti, i tessuti non esistono né in collezione, né presso i produttori di tessuti d’arredamento e non si trovano neanche nelle fiere. Edra ha quindi progettato e creato dal nulla materiali adatti alla struttura delle proprie sedute e che raccontassero il progetto.  Che garantissero performance e resa tecnica in grado di rispondere a tutte le sollecitazioni di uso. Il materiale deve resistere nel tempo, mantenendo il più a lungo possibile tutte le sue qualità. 

  

Nel processo di ricerca e invenzione, per prima cosa Edra ascolta il racconto dei suoi autori. È questo il passaggio forse più importante, quando c’è un’idea che forse diventerà prima progetto e poi prodotto. Edra immagina o, meglio, cerca di immaginare quale tipo di filato, quale materia, quale “titolo” utilizzare per ottenere la giusta texture che racconti il progetto e faccia apprezzare appieno il prodotto. È una questione di equilibri e sensibilità, di cura del dettaglio, di percezioni sottili ma determinanti per rivestirlo nel modo migliore. 

Il progetto non viene definito ragionando su semplici sedute, ma su dei modelli che sono a tutti gli effetti “corpi”. Sono “corpi che sono in movimento”, grazie al Cuscino Intelligente che permette allo schienale e ai braccioli di ruotare di centottanta gradi. “Corpi morbidi”, realizzati con Gellyfoam® e in alcuni casi con piuma e/o dacron. “Corpi naturali”, che si ispirano a elementi paesaggistici. Corpi che hanno bisogno di abiti speciali, che rispondano a specifiche performance fisiche ed estetiche, che suscitino sensazioni, che ricreino immagini e atmosfere definite. Il tessuto deve suggerire la morbidezza interna, appoggiarsi con più o meno tensione alla superficie, deve accogliere chi si siede, deve incontrare diverse resistenze e regalare sensazioni di grande piacere al tatto. Deve restituire tutta la bellezza e la morbidezza del materiale. Edra ha inventato la ciniglia di dralon, resistente e performante. Ha sperimentato il “tagliatino”, che non era mai stato usato nel settore dell’arredamento. Si tratta di un filo fantasia che crea una tridimensionalità e che sfumato è utilizzato per restituire l’idea del muschio su On the Rocks, rendendo vive e naturali le basi delle sedute. Nei tessuti, Edra ha portato la stoffa a pesantezze “fuori scala”: una doppia struttura nei casi dell’Impérial King e una super pesantezza del Gran Velvet.  Molto corposi sono adatti a vestire al meglio la “grande morbidezza” di Grande Soffice. 

La ricerca del valore e della qualità guarda sia all’innovazione sia alla tradizione artigianale. Edra utilizza da anni il velluto, “il principe dei tessuti”, rivolgendosi alla stessa produzione italiana, che garantisce una qualità superiore del prodotto. Parlando di velluto, infatti, diverse composizioni o pesantezze lo rendono adatto a determinati usi. Ogni divano è considerato un vero e proprio “modello di alta sartoria” ed ha una propria “mazza tessuti”, con una scelta cromatica dedicata, pensata sul progetto, sul materiale e su precisi fini e rese estetiche, tenendo conto dei diversi materiali, delle diverse morbidezze e dimensioni.  

Nella costruzione dell’abito, con il primo “modello” realizzato sempre in canvas naturale, vengono disegnati a gessetto i profili, studiati al minimo i tagli e quale tipo di cucitura risulta più adatta al modello e al tessuto scelto. L’obiettivo è “vestire” i modelli costruendo i tagli in modo da evitare il più possibile di mostrare il “verso del tessuto” e creare disegni e rifrangenze di luce. Dettagli sottili ma importanti per l’alta qualità a cui Edra tende sempre.
La ricerca Edra dura mesi, in alcuni casi anni, ma quando il prodotto viene presentato è definitivo e perfetto. I modelli Edra sono “mobili” e questo comporta, al momento della costruzione del rivestimento, una profonda conoscenza tecnica. Misurati, tagliati e cuciti ad hoc sulla struttura, proprio come abiti su misura, i tessuti sono l’espressione di una identità. La bellezza della forma che ogni prodotto Edra contiene è definita con il proprio “abito ideale”.


Laura Arrighi

Architetto, dottore di ricerca in Design, web writer ed editor freelance. Si occupa principalmente di interior, design e moda, con particolare interesse per i fenomeni di ibridazione dei vari campi. Si dedica a: scrittura, ricerca, didattica e progetto, collaborando con le istituzioni e con alcuni importanti studi di architettura italiani.

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